GARANZIA 90 GIORNI – Soddisfatto o Rimborsato al 100%

Telefono

800.21.7676

Email

info@radiobrand.it

La storia

Il Jazz è nato dal Blues, a New Orleans, un centinaio di anni fa. Fortemente influenzato, non solo dalla musica afro-americana, ma anche dalla musica europea, ha preso in prestito la tristezza del blues, l’ha combinata con il ritmo dell’Africa ed a tutto ciò ha aggiunto l’armonia della musica classica europea. Il jazz si serve di sassofono, pianoforte e tromba e si basa sull’improvvisazione, cosa che le conferisce personalità. Il jazz è un genere che ha conquistato il mondo ed è ancora uno dei generi più ascoltati di oggi, perché parla dell’animo umano.

Cosa c’era a New Orleans?

New Orleans città portuale, da sempre è stata un crogiolo di persone di varie etnie che trovavano il comune denominatore nella vita notturna e nella musica. Persone che negli anni hanno ascoltato, eseguito e fuso le proprie rispettive musiche, creando nuovi generi ed espressioni, come il Jazz appunto. New Orleans era anche il luogo in cui gli africani vivevano in prima persona la cultura, destabilizzando culturalmente l’America. Gli schiavi di allora esprimevano i loro sentimenti, la loro spiritualità, le loro esperienze attraverso la musica. Il 26 febbraio 1917 è stato un giorno memorabile, ha avuto luogo la prima registrazione ufficiale di musica Jazz. La canzone era Livery Stable Blues.

Razzismo e jazz

Grazie agli afro-americani che cantavano i loro stili di vita e credenze spirituali, ci si accorse che esisteva il razzismo. Fino ad allora la gente non lo riconosceva nemmeno come un problema finché le persone non iniziarono a vederlo attraverso la musica. Con il jazz. Razzismo e discriminazione si intrecciavano con i brani, la musica  raccontava le difficoltà degli schiavi, diventando la voce della rivoluzione, fino a quando, diffondendosi verso il Nord, il jazz non ha iniziato ad incorporare stili musicali della middle class bianca americana. La conseguenza fu di portare il razzismo all’interno di Jazz stesso! Da quel momento non ci sarebbero più stati musicisti e basta. Ma musicisti neri e musicisti bianchi. E quella che era prevalentemente la musica dei neri, è diventò quella dei bianchi, grazie al loro più facile accesso a farsi pubblicità o a raggiungere un pubblico più vasto. Il Black Jazz resta limitato ai night club, con un pubblico nero.

Le leggende che hanno cambiato il mondo della musica

LOUIS ARMSTRONG era un musicista jazz che lasciava il mondo senza parole grazie alla sua tromba ed alle sue canzoni. Originario di New Orleans, portò qualcosa di nuovo nel movimento, essendo uno dei massimi esponenti del Modern Jazz. Prima di lui, la tromba era solo uno strumento di accompagnamento, lui le diede il giusto posto come strumento solista. Come cantante è stato il primo a proporre la musica scat. Ha vinto premi ed ancora oggi è osannato dal pubblico.

THELONIUS MONK è stato un grande compositore jazz e pianista, contribuendo alla musica be-bop. Noto per le sue eccentricità nel comportamento e nel modo di vestire, ha dato alla musica uno stile particolare suonando il piano con brusche pause e attacchi percussivi, fino ad abbandonare il pianoforte per una danza improvvisata. A lui si devono gli standard jazz come il Blue Monk, I Mean You, Epistrophy e molti altri.

CHARLIE PARKER, noto anche come Bird, ha avuto un enorme impatto sul jazz con il suo sassofono contralto, la musica be-bop e le sue composizioni originali. Il suo ritmo era veloce, il tono pulito, le improvvisazioni estemporanee. Le canzoni che ha scritto e composto, hanno cambiato il punto di vista secondo cui il jazz era solo una forma di intrattenimento, un’arte.

MILES DAVIS ha portato il Jazz nel ventesimo secolo e ha generato il flusso che ha dato vita a una moltitudine di stili come techno, funk, fusion, hard bop, free jazz ed molto altro ancora. È stato prolifico nell’inventare diverse line band e ha portato alla ribalta un gran numero di altri musicisti Jazz. Ha vinto otto Grammy ed è stato inserito nella Rock and Roll di Hall of Fame.

ART TATUM, pianista jazz, quasi cieco, ha creato un preciso ruolo per il pianoforte. Molta improvvisazione ed un impulso oscillante rappresentavano il suo stile. Prese melodie esistenti, egli ha modificato armonie, strutture degli accordi ed ha suonato quello che solo dieci anni dopo avrebbe avuto un nome in un disco “Bebop”. Quello per cui era anche conosciuto era il modo in cui suonava, muovendo appena le mani sul pianoforte mentre i pezzi scorrevano veloci.

ART BLAKEY ha rivoluzionato il modo di suonare la batteria. Lo ha fatto incorporando il meglio del blues, dello swing, del hard bop e del funk. Aveva una band, The Jazz Messengers, che non solo faceva grande musica, ma ha dato il via ad una generazione di ottimi musicisti.

LADY DAY era conosciuta per il modo in cui cantava, utilizzando il tempo e la frase. Il suo brano Strange Fruit è stato un grande regalo per la storia del Jazz e ha ricevuto numerosi Grammy, anche se postumi.